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Viareggio: si è concluso il III° Meeting Nazionale dei Liberali

Si è concluso a Viareggio il III° Meeting Nazionale dei Liberali, promosso da Liberalitalia. La relazione del presidente di Liberalitalia, Avv. Vittorio Vivona, è disponibile nella "copertina" di questo sito. Diamo qui un succinto resoconto dell'intenso ed elevato dibattito svoltosi nella due giornate del Meeting.
Al termine dei lavori, su proposta di Giuseppe Viviani è stato deciso di organizzare a Napoli, nel prossimo mese di gennaio, un seminario di studio sul "progetto" di Liberalitalia.

Nel corso del dibattito il "Progetto" di Liberalitalia si è confrontato con il diverso "progetto" di "Area Liberal", illustrato dai suoi fondatori Silvio Simi e Vittorio Gatti, e da Raffello Morelli, segretario nazionale della "Federazione dei Liberali". Proprio Silvio Simi ha ricordato come l'incontro tra "Area Liberal" e "Federazione dei Liberali" è stato propiziato dalle iniziative di LIBERALITALIA. Vittorio Vivona ha manifestato la propria soddisfazione per questo primo importante risultato conseguito da Liberalitalia ricordando che esso è attribuibile proprio a quella funzione di "mediatrice" che Liberalitalia si è data al fine di facilitare l'incontro, il dialogo e la collaborazione tra le varie componenti del liberalismo italiano. Tale importante risultato, però, come è stato ricordato dal coordinatore nazionale Beppi Lamedica, dal coordinatore per l'Italia centrale Claudio Pietroni, dallo stesso Vittorio Vivona e da numerosi altri interventi che si sono succeduti, non esaurisce il ruolo di Liberalitalia e, soprattutto, non può intendersi come assorbimento di Liberalitalia entro il progetto di "Area Liberal" e "Federazione dei Liberali", così come entro analoghi progetti, quali ad esempio quello di Costa e Biondi - specie se quest'ultimo ha come obiettivo quello di traghettare i liberali verso l'adesione al Partito Popolare Europeo. Al contrario, Liberalitalia ha davanti a sè ancora una lunga strada da percorrere per fare incontrare, dialogare e collaborare tra loro anche tutte quelle componenti liberali che provengono, sia da esperienze di collaborazione con i partiti del centro-destra o del centro-sinistra, sia da esperienze elettorali di autonomia rispetto ai due schieramenti, frustrate proprio da quella assoluta incapacità di incontro, dialogo e collaborazione tra loro che le ha portate, perchè divise, a lasciare senza rappresentanza parlamentare il 7% degli elettori italiani.
Liberalitalia ritiene che il suo "progetto" debba trovare attuazione proprio nella dimensione locale e regionale, dove sono meno avvertiti i settarismi nazionali e dove il terreno della salvaguardia ed estensione dei diritti e delle libertà individuali è ancora tutto da esplorare a seguito della massiccia attribuzione a regioni ed enti locali di competenze prima spettanti allo Stato nazionale.
A conclusione dei lavori, Vittorio Vivona si è detto consapevole che i tempi di attuazione del "progetto" di Liberalitalia non possono essere brevi e neppure trovare una scadenza nella prossima competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo. Le lacerazioni del mondo liberale sono ancora profonde e, per ricomporle, dovrà anche essere necessario attendere che molte delle sue componenti abbiano metabolizzato ed espulso tutto ciò che li ha portati ad essere parte degli schieramenti di destra o di sinistra o solitari oppositori di essi, rendendosi pronti ad una più ampia alternativa liberale che può nascere solo da sempre più diffuse ed estese esperienze locali.
Il progetto di "Area Liberal" e della "Federazione dei Liberali", pur non incompatibile con quello di Liberalitalia, è tuttavia diverso, sia nei modi che nei tempi di attuazione. E' diverso, perchè, rientrando in una dimensione nazionale rischia di sottovalutare la profondità delle lacerazioni nel mondo liberale, così come oggi sono evidenti tra le organizzazioni nazionali di area liberale e come si riflettono anche sulle loro organizzazioni territoriali; sia perchè sottovaluta i tempi della loro ricomposizione. Soprattutto, sottovaluta la difficoltà di assimilazione da parte degli elettori, che ha tempi assai più lunghi rispetto a quelli di una élite di pensiero nazionale.
D'altra parte, si sono colti anche a Viareggio elementi di incomprensione e vecchi pregiudizi tra le associazioni - di diversa provenienza - che partecipavano al Meeting. Tali elementi non possono essere assolutamente sottovalutati da Liberalitalia, perchè il successo del suo progetto non dipende soltanto dal numero delle associazioni che vi aderiscono, ma soprattutto dalla loro disponibilità a collaborare. E' già un ottimo risultato riunirle intorno a un tavolo, ma nessuno deve trascurare che da quel tavolo ci si deve alzare con un valido accordo di duratura collaborazione.




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