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Friuli VG: La cacciata di Tondo e la radicale alternativa liberale


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Il marasma nella CdL alla vigilia delle elezioni regionali in Friuli si è arricchito di un ennesimo episodio. La cacciata di Tondo e il "commissariamento" di Forza Italia denotano un carattere centralista e illiberale della formazione di Berlusconi. Il centrosinistra, da parte sua, non dà garanzie per un'alternativa coerentemente liberale perchè i riformisti sono controllati dai "classisti" e veterocomunisti. Così la radicale alternativa liberale diventa non solo necessaria ma addirittura possibile, almeno come promessa concretizzabile in un futuro ravvicinato.

Quando sembrava bruciata la candidatura della leghista Alessandra Guerra, con un colpo di reni, Berlusconi l'ha rimessa in sella scaricando definitivamente Renzo Tondo, presidente forzista uscente.
Non contento di ciò, ha "commissariato" Forza Italia in Friuli in quanto non darebbe garanzie di semplice "seguace" ma avrebbe l'ardire di dare voce ai forzisti locali.
Anche in conseguenza di questo episodio centralista e illiberale diventa indispensabile la presenza di un soggetto alternativo ai partitocrati di centrodestra e di centrosinistra. Cioè non occorre la sterile presenza di una lista di "disturbo" per fare un "dispetto" a Berlusconi. In tale ipotesi il centrosinistra potrebbe uscire vincente dalla consultazione primaverile, ma non si capisce cosa poi potrebbe realizzare. Ossia il centrosinistra sarebbe in grado di sostenere un programma coerentemente liberale? E come potrebbe mai partorirlo se i riformisti non riescono a liberarsi dei massimalisti e dei classisti che li condizionano enormemente? Però dei massimalisti e dei classisti non sanno fare a meno perchè sanno che senza di loro il centrosinistra non potrà mai essere vincente.
Insomma i due poli non possono fisiologicamente neanche immaginare un programma coerentemente liberale perchè i riformisti di una sponda devono tenere in considerazione le richieste massimaliste e classiste veterocomuniste mentre quelli dell'altra sponda devono tenere in considerazione le opzioni neoclericali e localiste veteroisolazioniste.
La radicale alternativa liberale passa attraverso la cruna d'ago di una modifica della legge elettorale in senso maggioritario e presidenzialista all'americana. Infatti quanto sta accadendo è anche il frutto di un sistema elettorale che costringe a costituire coalizioni, pur sembrando maggioritario. E le coalizioni sono costituite da una congeria di soggetti politici che ritrovano un minimo comun denominatore solo individuando un nemico comune e si dissolvono non appena ritengono di poter soddisfare la propria fame di potere considerandosi più "forti" degli altri componenti la coalizione.
Di qui l'utilità del progetto proposto dall'associazione giuliana "Radicali, Riformatori, Presidenzialisti" ma che non viene apprezzato dai loro amici friulani. Senza il contributo dei friulani non si può raggiungere una massa critica per trasformare una modesta proposta di sostegno a qualche candidato di buona volontà in una opzione liberale e federalista da offrire ai delusi ed ai disgustati che stavolta rinunceranno a turarsi il naso e non andranno a votare. L'opzione non varrebbe soltanto per queste elezioni regionali. Sarebbe un trampolino di lancio per le prossime europee e per le prossime politiche.
La radicale alternativa liberale non solo è necesaria ma è anche possibile cominciare a costruirla.

Renzo Tondo

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