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Il Congresso Liberale di Napoli (4 giugno 1944)


Il Congresso si svolse a Napoli il 2, 3 e 4 giugno, preceduto a fine maggio da incontri tra De Caro, Croce e Cassandro in cui si discusse della fusione del Partito Liberale Democratico, di cui il primo era uno dei principali rappresentanti, nel PLI.

L'accordo tra Democrazia Liberale e PLI non venne subito raggiunto, al contrario dell'accordo che venne sottoscritto tra PLI e Partito Agrario Nazionale il quale venne trasformato in Unione Nazionale degli Agricoltori del PLI. Al PLI aderì pure l'Unione Nazionale dei ferrovieri con mi­gliaia di iscritti.

Il Congresso del PLI delle terre liberate si svolse nel Teatro Bellini di Napoli con una serie di relazioni, aperte dal discorso inaugurale di Benedetto Croce ( Leggi il testo ), cui fece seguito il discorso di Enrico Altavilla, cui nuovamente seguì un intervento di Benedetto Croce sul futuro posto dell'Italia nel mondo. Il Dott. Antonio Carancini proveniente da Roma, portava il saluto dei liberali del­l'Italia invasa, svolgendo un'ampia relazione sull'attività li­berale (1). Il Prof. Giovanni Cassandro, segretario nazionale del PLI, svolgeva una relazione sulla vita del PLI dalla ricostituzione al Congresso, e una seconda relazione sul problema sindacale. Il Prof. Paolo D'Onofrio presentava all'approvazione del con­gresso lo statuto da lui elaborato, il quale, dopo un'approfondita discussione, veniva approvato alla unanimità. Il Prof. Sullam svolgeva la propria relazione sul problema agrario. Venivano approvati vari ordini del giorno tra cui il manifesto lanciato ai Liberali sardi da Cocco Ortu, il quale veniva proclamato vice­presidente del congresso. Un secondo ordine del giorno affer­mava la indissolubile unione fra Sicilia ed Italia; un terzo affron­tava il tema della organizzazione sindacale.

Sabato 4 giugno 1944 veniva eletta la direzione generale del PLI sulla base di un voto per ogni provincia rappresentata al con­gresso; la direzione generale sostituiva il Comitato Centrale prov­visorio il quale integrato nella seduta di domenica 23 aprile 1944, era stato costituito all'atto della ricostituzione del PLI il 13 agosto 1943, ed era composto da Benedetto Croce, Vincenzo Aran­gio Ruiz, Renato Morelli, Alfredo Parente, Mario Florio e Gio­vanni Cassandro.

Il Comitato napoletano del PLI aveva assunto i compiti e le funzioni di Comitato Centrale Provvisorio ed aveva come presi­dente Benedetto Croce, vice Presidente il Prof. Arangio Ruiz e segretario Giovanni Cassandro. Nella riunione del 23 aprile il Prof. Arangio Ruiz, chiamato a rappresentare il PLI nella Giunta Esecutiva dei partiti antifasci­sti eletti dal Congresso di Bari, rassegnava le dimissioni da vice­presidente e veniva sostituito dal Prof. Enrico Altavilla, le funzio­ni di segretario venivano riconfermate a Giovanni Cassandro.

La Direzione Generale eletta il 4 giugno risultava così com­posta: Presidente: Sen. Benedetto Croce; vice presidente: Prof. En­rico Altavilla; Segretario Generale: Prof. Giovanni Cassandro. Membri: Prof. Arangio Ruiz (Campania), Avv. Renato Morelli (Campania), Prof. Gino Bergami (Campania), Avv. Mario Florio (Campania), Prof. Mario Lauria (Campania), Dott. Alberto Bou­che (Campania), Ing. Ferdinando Isabella (Campania), Ing. Tom­maso Astarita (Campania), Dott. Antonio Carancini (Campania), Prof. Guido Nebbia (Campania), Ing. Giuseppe Laterza (Puglie), Avv. Francesco D'Andrea (Calabria), Avv. Alessandro Bruni (Lu­cania), on.le Giovanni Lo Monte (Sicilia), Avv. Manuta Carlo (Sardegna), sig. Di Camillo Antonio (Abruzzo), Avv. Massotti (Italia occupata), Avv. Sullam (Italia occupata), Dott. Piero Mo­relli (Italia occupata). Direttore della « Libertà» Prof. Alfredo Parente; Vice-diret­tore: Avv. Guido Cortese.

Mentre il 4 giugno al Teatro Bellini si stava chiudendo il Congresso Liberale, Renato Morelli vi portò l'annuncio che Roma era stata liberata. Di lì a poco (8 giugno) tutti i membri del Comitato di Libe­razione di Napoli e del Governo di Salerno si recarono a Roma. Qui Croce e Calvi incontrarono, al Gran Hotel, Bonomi, Casati, Orlando. Il secondo Gabinetto Badoglio entrava in crisi. Il Comitato Centrale di Liberazione residente in Roma, con il controllo alleato, riassumeva le funzioni di Governo, vedendo incaricato Bonomi di formare il nuovo Governo. L'attenzione, però, politica e militare sempre più si sposta­va al Nord, dove per un altro anno si sarebbe combattuto e sofferto.

Una nuova assemblea in Napoli l'8 agosto 1944, vedeva de­cretata la fusione tra il PLI e il Partito della Democrazia Libe­rale (2) che era stata incoraggiata, come abbiamo visto, in suc­cessivi colloqui soprattutto da De Caro e Porzio (3). Dal settembre del 1944 « La Libertà» cessò le pubblicazioni e le vicende del Partito Liberale Italiano di Napoli e del Mez­zogiorno furono registrate dal quotidiano liberale «Il Gior­naIe» (4).

NOTE

(1) I verbali del primo congresso del Partito Liberale Italiano delle terre liberate sono riprodotti nei nn. 13-14 de «La Libertà », cit.

(2) Per le notizie riguardanti la Democrazia Liberale e 11 Partito della Democrazia Liberale si veda DEGLI ESPINOSA Agostino, Il Regno del Sud. Cit., passim.

(3) Per le notizie riguardanti la fusione della Democrazia Liberale nel Partito Liberale, v. «La Libertà », n. 24 del 13 agosto 1944, p. 1.

(4) La lettera di Benedetto Croce a Florio relativa alla scelta della testata del quotidiano liberale è a mani Florio in Napoli.


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