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Europa laica

Inserito da:

Data pubblicazione: 27.09.2003 22:37



Il 3 ottobre a Roma si aprirà la conferenza intergovernativa che dovrà approvare la "costituzione europea". Ad avviso di alcuni (ed anche a mio modesto parere) è necessario "assicurare che nessun riferimento diretto o indiretto ad una religione o credenza specifica sia inclusa nella futura Costituzione europea" e a "garantire la libertà di religione, di cambiamento di religione, di manifestazione della religione attraverso un culto e di associazione religiosa, assieme ai principi di laicità dello Stato, di separazione ed indipendenza tra Stato e Chiese.

Perché questa presa di posizione così ostile alla posizione ufficiale del governo italiano?
Personalmente sostengo che la carta costituzionale, qualsiasi carta costituzionale, dovrebbe contenere norme che regolano le istituzioni e che non siano semplici petizioni di principio. Innanzi tutto dovrebbero essere norme che riguardano la tutela della libertà individuale, piuttosto che doveri verso entità collettive. In fondo le tragedie del secolo scorso (comunismo, nazismo e fascismo) sono state la conseguenza di subordinazioni dell'individuo ad entità collettive. Ebbene, riconoscere nel preambolo una civiltà cristiana quale base dell'Europa unita è un richiamo ad enti collettivi che contrasta con una visione individualistica e con una concezione "nomocratica" della carta costituzionale. Ciò non toglie che ciascun cittadino della comunità europea possa considerarsi componente di una civiltà cristiana e liberale , perciò disponibile all'accoglienza e al rispetto di ebrei e di mussulmani e di quanti altri hanno credenze religiose diverse (bl)

Giscard D'Estaing

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