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RE: Zucche piene e zucche vuote
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RE: Zucche piene e zucche vuote
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RE: II Consulta dei liberali in Veneto
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sondaggio

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Loris Volpato, esponente delle categorie produttive di Venezia, fondatore e animatore della lista civica "Consulta Cittadina" si è rifatto vivo su "Il Gazzettino" (5 ottobre 2003)con una lettera (I veneziani non credono più a chi li dovrebbe rappresentare)in cui esprime tutta la frustrazione e la disaffezione di chi si è impegnato in politica per la propria città. Il suo lamento per Venezia è un lamento comune alla stragrande maggioranza di quei cittadini, di ogni città italiana, che amano la loro città e che vorrebbero partecipare alla sua vita politica, ma se ne astengono perchè sconfortati e sfiduciati, spesso ostacolati o sopraffatti dai potentati politici locali. Le elezioni amministrative premono alle porte e noi rivolgiamo a tutti quei cittadini questo semplice appello: reagite e riprendetevi la vostra città!
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Venezia: Ponte dei sospiri |
« Confesso che negli ultimi mesi mi sono interessato poco o niente degli avvenimenti cittadini. Forse sarà stato a causa della caldissima estate da poco trascorsa, ma probabilmente penso sia a ragione della stanchezza che dopo tanti anni di impegno civico, visto i risultati, ha finito per scoraggiarmi come sta per scoraggiarsi la stragrande maggioranza dei miei concittadini, sempre più estromessi e meno tollerati nella loro città strumentalizzata da politici e presenze economiche estranee poco o niente significative per la sua economia. Una città capoluogo di regione che non esprime più personalità, non dico per quello che ha rappresentato nel passato, ma per quello che sul piano del prestigio e del carisma continua a significare ancor oggi nel mondo, evidentemente meriterebbe un radicale ripensamento delle politiche fino ad ora seguite e uomini che la privilegiassero anziché anteporle i loro interessi di parte. Andare avanti così, battersi per una Venezia estranea ai suoi abitanti, cercare di colloquiare con amministratori che non riescono a calarsi nei problemi degli amministrati è il vero dramma all'origine dei tanti malanni di cui solo un breve excursus può dare la misura e la spiegazione, se non la giustificazione, del fatalismo e della ragione per cui i Veneziani si sono allontanati dalla "cosa pubblica" altroché della sfiducia nei confronti delle istituzioni che ormai imperversa nella popolazione. Molti politici che hanno governato Venezia hanno di fatto, trascinato se non ostacolato gli interventi di salvaguardia per decine di anni e possiamo ringraziarli se oggi abbiamo l'acqua alta persino d'estate. Non hanno contestato, o frenato, uno sviluppo quale quello che si è verificato a Marghera, che è la prima causa dell'inquinamento e degli squilibri dell'ambiente e hanno tollerato un'espansione estremamente errata di tipologie industriali oltre che nocive, contrarie agli interessi dell'economia veneziana. Non si sono preoccupati neppure dell'esodo degli abitanti dal centro storico e nemmeno dalla terraferma visto che il Comune di Venezia complessivamente continua a perdere annualmente migliaia di cittadini, né promosso una valida politica della casa per cui quanti vogliono abitare a Venezia devono pagare costi altissimi in moltissimi casi insostenibili con il risultato che specie i giovani debbano emigrare. Naturalmente la diminuzione di abitanti porta con sè anche quella dei consumi ormai insufficienti per consentire la sopravvivenza dell'apparato distributivo esistente. Un esempio eclatante è quello della diminuzione di macellerie nel centro storico dove quaranta anni fa erano circa 240 e oggi sono ridotte ad una cinquantina e continuano a chiudere; mentre nello stesso periodo in Rio Terà San Leonardo dei 14 banchi di pesce che esistevano ne sono rimasti due e i fruttivendoli del mercato si sono dimezzati. Unico comparto in espansione è quello alberghiero ma come tutti sanno la maggior parte è nelle mani della grande che ha ben poco di veneziano. Rimangono i problemi veneziani, la loro mancata soluzione e l'eterna ottusa battaglia degli amministratori del Comune di Venezia contro coloro che vogliono affrontarli per risolverli. Tanto che ad esempio all'avvio dei lavori per le opere preliminari del Mose qualcuno (guardacaso) si accorge dell'esistenza di relitti di valore archeologico che giacciono nei fondali, il "relitto dei Tubi" e il "relitto delle Ceppe". Naturalmente il fatto che la Soprintendenza preposta assicuri di esserne a conoscenza e che i relitti saranno opportunamente tutelati non interessa, né tantomeno che proprio gli interventi in corso mettano in luce la presenza di altro importante reperto, un brigantino. Il pretesto conta di più, i relitti vengono prima della sicurezza di quel gioiello artistico e unico al mondo che è Venezia, la linea dell'immobilismo con quel che ne consegue deve prevalere! E allora come ci si può meravigliare che la gente sia stanca e che la pubblica opinione non creda più a chi dovrebbe rappresentarla? ».
Loris Volpato
presidente consulta cittadina di Venezia onlus
da "Il Gazzettino", 5 ottobre 2003
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