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RE: Liberali nelle MARCHE - San Benedetto del Tronto
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Liberali nelle MARCHE - San Benedetto del Tronto
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RE: Quinto potere
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Quella legge è illiberale. Chi ha paura della procreazione assistita?
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In pericolo la legge sull'aborto
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In questi giorni i conti della Parmalat suscitano apprensioni, non solo tra cittadini di Parma e Provincia, ma tra i risparmiatori che hanno investito i propri risparmi sui suoi titoli quotati in borsa. La grande industria alimentare di Collecchio invia, però, messaggi rassicuranti. Ma anche se qualcosa non va per il verso giusto, Parma resta comunque un esempio di modello economico invidiato in Italia e in Europa. Non ha mai tradito la propria vocazione agricola, neanche negli anni in cui il miracolo economico industriale svuotava le campagne e alimentava l'ingresso di manodopera nelle industrie.
Il miracolo economico c'è stato anche a Parma, ma ha saputo conciliarsi con la sua vocazione agricola puntando sulla industria agroalimentare. Di Parma sono conosciute nel mondo la Parmalat e la Barilla, ma sono migliaia le piccole e medie imprese che operano nello stesso settore con successo. Migliaia di piccole e medie imprese che in gran parte hanno saputo riunirsi in consorzi di tutela, promozione e commercializzazione dei prodotti tipici del territorio: si pensi al Consorzio del Parmigiano Reggiano o a quello del prosciutto di Parma. Uno sviluppo economico, quello di Parma, che non solo, con il travaso di manodopera da un settore all'altro, ha saputo far fronte alle periodiche crisi che di volta in volta coinvolgevano l'agricoltura o l'industria, ma uno sviluppo economico che ha tratto dall'esperienza relativa al successo dei suoi prodotti tipici l'insegnamento che è sempre la qualità a premiare e pagare sul mercato.
Così, ancora una volta, Parma si accinge a cogliere un'altra sfida nel settore della qualità dei suoi prodotti agricoli: quello dei prodotti biologici. Sono ben 881 le aziende agricole che in provincia di Parma si dedicano alla produzione biologica senza l'uso di pesticidi, anticrittogamici, maturanti chimici ed altre diavolerie che rischiano di minare la salute del consumatore. Non è un settore facile perchè sul mercato il prezzo dei prodotti biologici è superiore agli altri, così come è superiore, rispetto ad analoghi prodotti concorrenti, il prezzo del prosciutto prodotto con maiale tipico italiano (alimentato con mangimi nobili) o il parmigiano prodotto senza l'uso di conservanti e con latte di vacche alimentate con foraggi tradizionali anzichè con trinciato di mais. E' un problema di informazione del consumatore e di persuasione circa il fatto che quella differenza di prezzo può costituire una sorta di "bonus" per non mettere a rischio la proria salute.
Ed è proprio per dare un supporto informativo ai consumatori ed una premiante visibilità alle aziende biologiche parmensi che la Provincia di Parma ha deciso di aprire un sito internet (www.biologico.parma.it) dove chiunque può trovare tutte le informazioni tecniche e scientifiche sulla agricoltura biologica, quelle sulle produzioni della zona e l'elenco di tutti i produttori impegnati nella sfida per la tutela della salute del consumatore. Quella della Provincia di Parma è un'iniziativa importante che va davvero nella direzione di quanto i liberali auspicano da sempre, ovvero di un rapporto di servizio del pubblico con il privato, senza indebite ingerenze nella libera imprenditoria. Parma si conquista sul campo, nel senso letterale del termine, il titolo di Capitale Europea dell'Alimentazione.
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