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Tre giorni per ricordare Giuseppe Zanardelli

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Data pubblicazione: 30.11.2003 11:08



«Giuseppe Zanardelli (1826-1903). Il coraggio della coerenza». Si intitola così la mostra che, a cent’anni dalla morte dell’illustre uomo politico bresciano, la Provincia di Brescia promuove attraverso un’esposizione itinerante che toccherà paesi cari a uno dei maggiori protagonisti della scena politica di fine ottocento.

Giuseppe Zanardelli
La mostra è già stata allestita a Roma al Vittoriano ed ora, ulteriormente arricchita, viene riproposta, fra 6 e 8 dicembre, in cinque paesi della provincia. A Nave, paese dove Zanardelli venne eletto sindaco nel 1860, sabato 6 dicembre alle ore 17 nella sala consiliare sarà possibile trovare documentazioni relative a «La formazione intellettuale nella Brescia dell’800»; a Collio, sempre nella sala consiliare sabato 6 alle ore 11 il tema sarà «La riforma del codice penale e l’Italia di Zanardelli». Ancora: all’Arsenale di Iseo (nel cui collegio fu sempre eletto deputato) domenica 7 alle ore 12 saranno di turno «I viaggi nell’Italia meridionale», mentre a Gardone, sempre nella sala consiliare sabato 6 alle ore 15 sarà la volta de «I legami con la realtà produttiva». Infine a Villa Zanardelli di Toscolano Maderno lunedì 8 alle ore 12 «La politica monumentale e la committenza artistica». «In queste cinque sedi espositive - si legge nel pieghevole curato dalla Provincia - una serie di postazioni elettroniche interattive consentirà di visitare alcuni luoghi legati alla vita di Zanardelli, mentre la visione di alcune videointerviste, curate da autorevoli protagonisti della vita culturale e politica contemporanea, forniranno delle chiavi interpretative sulla continuità del nostro passato storico. La mostra inoltre si avvale di una serie di documenti storici, cimeli, fotografie, car toline, giornali che comunicheranno al visitatore come ogni epoca lasci dietro di sé tracce visibili». «L’esposizione - sottolinea il presidente della Provincia Alberto Cavalli - si propone come un invito straordinario non solo per gli studiosi e gli appassionati, ma anche per il grande pubblico e i giovani, chiamati ad una riflessione critica sulle premesse della contemporaneità. Si offre così una "visita guidata" della complessa vicenda risorgimentale e della costruzione dello Stato unitario». Giuseppe Zanardelli nacque a Brescia il 29 ottobre 1826, primo di ben quindici fratelli; studiò nel regio convitto S. Anastasia di Verona e poi si iscrisse al collegio universitario Ghisleri di Pavia. Partecipò ai moti insurrezionali del 1848 e ai moti del Trentino e del Milanese, conoscendo e apprezzando Mazzini. Nel 1849 riprese gli studi laureandosi a Pisa, ma fu costretto a ripetere gli esami a Pavia, poiché la laurea pisana non aveva valore nel Lombardo-Veneto. Iniziò, tribolando per i divieti austriaci, a insegnare e a collaborare con i giornali. Nella seconda guerra di indipendenza si unì ai cacciatori delle Alpi. Nel 1860, il 20 gennaio, venne eletto primo sindaco di Nave (aveva una villa a Cortine di Nave, la stessa che gli eredi lasciarono al Comune e che proprio fra pochi giorni verrà inaugurata come Residenza protetta per anziani) e nello stesso anno,il 25 marzo, venne eletto al Parlamento. Ricoprì la carica di presidente del Consiglio nel periodo dal 1901 al 1903 e legò il suo nome al codice penale di ispirazione liberale che abolì la pena di morte e riconobbe alcune forme di sciopero. Morì il 26 dicembre 1903 a Maderno; fu sepolto l’ultimo dell’anno, salutato da una grande folla.

Articolo pubblicato sul "GIORNALE DI BRESCIA il 29.11.2003.


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