Avviso agli utenti di questo sito

Gli aggiornamenti hardware e software del nostro server comporterebbero un imponente aggiornamento anche del nostro sito. Dovendo scegliere tra l'aggiornamento del vecchio sito ed il suo integrale rifacimento, abbiamo optato per questa seconda soluzione. Non ci aspettavamo tanto presto una crescita così impetuosa di liberali.net, sia quanto a numero di utenti registrati, sia quanto a semplici visitatori, sia quanto a pagine lette. Ci giungono ogni giorno testimonianze di interesse e simaptia da amici liberali di ogni parte d'Italia: proprio queste testimonianze ci hanno fatti convinti che liberali.net costituisce oggi un punto di riferimento insostituibile per tutti coloro che attendono con speranza che i liberali italiani, a qualunque anima liberale essi appartengano, abbandonino settarismi, personalismi e divisioni per dare vita ad un nuovo soggetto politico unitario capace di competere autonomamente con gli schieramenti di destra e di sinistra. In questa prospettiva abbiamo acquisito la consapevolezza che liberali.net necessitasse, non solo di un software più potente e coerente con l'evoluzione del web, ma anche di una completa riorganizzazione della sua impostazione e dei suoi contenuti. E' quanto ci accingiamo a fare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, confidando nella comprensione di tutti coloro che ci hanno sin qui seguito e sostenuto.

Grazie a tutti e ... arrivederci a presto !

NB: Compatibilmente con i lavori di integrale ristrutturazione del sito e per non interrompere del tutto i nostri contatti durante gli stessi, vedremo di inserire qui sotto alcuni editoriali sui fatti più significativi della politica italiana.

 

SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE *

Quelli passati sono stati mesi di gran fermento tra i liberali italiani dei due schieramenti di destra e di sinistra. Il PL di De Luca ha tenuto ben due congressi nazionali nell'imminenza delle elezioni europee, lanciando con essi la proposta di un congresso di riunificazione a ottobre. Il quotidiano "L'Opinione" ha ospitato un dibattito cui hanno aderito decine di figure note, non solo del defunto PLI, ma anche del cd. socialismo liberale. L' 8 di agosto Costa e Biondi hanno riunito in convegno a Vicoforte i liberali dell'ex PLI, confluiti in Forza Italia: forte della recente elezione a presidente della provincia di Cuneo, Costa ha rivendicato una maggiore visibilità dei liberali dentro Forza Italia ed una maggiore democrazia interna al partito. Non poteva fare altrimenti dopo che Berlusconi aveva sacrificato Monti e la Bonino a favore di Buttiglione, quale commissario UE. Mentre a Bruxelles gli eletti di Forza Italia si schierano con il PPE e Pannella e Bonino fanno il loro ingresso nel gruppo liberale al Parlamento Europeo a fianco di Prodi, da Vicoforte è stato lanciato un invito ai radicali perchè rafforzino la Casa delle Libertà e la componente liberale della destra.

A sinistra lo spazio di manovra è assai più limitato per gli esponenti liberali, ma qualcosa si è mosso anche lì. Merito soprattutto di due vecchie volpi della politica liberale: una scozzese e l'altra italiana. Lo scozzese Graham Watson grazie alla sua profonda conoscenza dell'Italia e della lingua italiana (ha sposato una fiorentina) è riuscito a sventare il rischio serio che Prodi e la maggiornaza degli eletti della Margherita al Parlamento europeo abbandonassero il gruppo liberale per crearne uno nuovo: ha cambiato nome al gruppo, ha aperto le porte ai centristi del francese Bayrou, ai radicali italiani, a molti parlamentari dei dieci nuovi paesi della UE; per l'elezione del presidente del Parlamento Europeo ha puntato su Bronislav Geremek (esponente di Solidarnosc ed ex ministro degli esteri polacco). Il grupopo liberale al Parlamento Europeo forse è oggi un po' meno liberale di ieri, ma certamente più forte con i suoi 88 parlamentari di 19 paesi europei. Ma non si può neppure scordare che a Watson ha fatto da sponda in Italia quell'altra volpe liberale che si chiama Beatrice Rangoni Machiavelli, vicepresidente dell'Internazionale Liberale e già presidente dell'Assemblea Economica e sociale della UE. In tutta questa operazione, giocata tra Bruxelles e Roma, a Machiavelli è riuscito ciò che non era riuscito a Valerio Zanone: entrare nella direzione nazionale della Margherita.

E' presto per dire se si siano rafforzati più i liberali della sinistra o quelli della destra. A noi sembra che, alla faccia di ogni bel discorso di riunificazione liberale, si sia rafforzata la spaccatura tra liberali. Ognuno ci mette del suo per servire gli schieramenti di destra e di sinistra, allontanandosi sempre più da qualsiasi iniziativa che porti veramente all'unificazione dei liberali e rinunciando all'obbiettivo di creare un grande movimento autonomo dai due schieramenti di destra e di sinistra. Sembra di assistere al dramma pirandelliano dei "Sei personaggi in cerca d'autore", nel quale i sei personaggi incarnano ognuno una visione diversa dello stesso dramma che ogni personaggio vive con una "sua" verità inconciliabile con quella degli altri, nella solitudine e nell'incomunicabilità: sempre alla ricerca di un autore che lo rappresenti. Che l'autore (il capocomico pirandelliano) sia Berlusconi o Prodi, per i sei personaggi del dramma liberale non fa differenza.

UN SALTO INDIETRO. NEL BUIO !

Nessun italiano, che abbia a cuore il proprio Paese e il miglioramento della sua democrazia, può gioire per ciò cui è costretto ad assistere in questi giorni. Un vero e proprio salto indietro nel peggior passato della prima repubblica: quello del facimento e disfacimento di maggioranze e governi ad opera di partiti mai soddisfatti degli accordi presi tra loro solo qualche mese prima, sempre più assetati di posti di governo e sottogoverno. In Italia la gestione del potere è sempre stata anteposta agli interessi del Paese e dei suoi cittadini. Nelle undici legislature (dal 1948 al 1992) si sono succeduti 45 governi in 44 anni, con una durata media inferiore all'anno; ben sette legislature interrotte da elezioni anticipate ('72, '76', '79, '83, '87, '94, '96). Le vicende di "tangentopoli" e "mani pulite" ebbero luci ed ombre. Tra le luci quella d'aver strappato i veli alle vere ragioni che inducevano i partiti ed i suoi oligarchi a fare scempio dei governi e delle legislature.

Nel 1993 il vaso era colmo e gli italiani esprimono, nel referendum contro la ripartizione proporzionale dei seggi senatoriali, la chiara indicazione per l'abolizione del sistema elettorale proporzionale e l'introduzione del sistema maggioritario. Il compito di riscrivere la nuova legge elettorale in senso maggioritario viene affidato al palermitano Mattarella, siciliano come il principe di Salina ed evidentemente affascinato dalla concezione del cambiamento che Tomasi di Lampedusa attribuisce al Gattopardo. Così l'illustre parlamentare si mette al lavoro e concepisce una legge elettorale che, solo apparentemente, sembra recepire l'indicazione degli italiani per il sistema maggioritario, ma che, in realtà, accanto alla mela sana lascia nel cesto quella marcia del proporzionale. I vermi passano rapidamente dalla mela marcia alla sana e la dissolvono del tutto con l'interpretazione "bipolare" delle ammucchiate elettorali di partiti, nel frattempo numericamente cresciuti in maniera esponenziale.

Le prime elezioni col nuovo sistema elettorale (1994) consacrano lo schieramento di destra di Berlusconi, ma consegnano all'Italia una legislatura che crolla dopo solo due anni: in quei due anni si avranno due governi (Berlusconi e Dini). Doveva bastare per capire che l'ibridazione della nuova legge elettorale non funzionava; invece, si ritornerà a votare nel 1996 con lo stesso ibrido elettorale: questa volta le urne consacrano la sinistra di Prodi. E' un coro unanime: il sistema funziona e assicura l'alternanza. Già! un'alternanza che vede in cinque anni (la legislatura questa volta muore di morte naturale) ben quattro governi (Prodi, D'Alema, D'Alema-bis, Amato). Il killer "alternanza" colpisce ancora nel 2001: vince Berlusconi, ma, dopo soli tre anni, il killer lancia il suo avvertimento "attenzione alle prossime elezioni politiche colpirò ancora". Evviva l'alternanza !

Questa volta, però, sembra che i partiti dello schieramento di destra non ci stiano al killeraggio dell'alternanza. Vogliono saziarsi con un pasto completo e l'aperitivo non basta. Che potere è quello che dura solo una legislatura e, magari, neppure intera ? Allora è meglio tornare al luminoso passato del sistema elettorale proporzionale. Se gli avversari ci sfileranno il potere alle prossime elezioni, è imperativo accrescere quello che si ha oggi. Forse che i cammelli non si gonfiano d'acqua prima di attraversare il deserto ? D'altra parte, sta scritto che anche i cammelli possono passare per la cruna di un ago. Il regno dei cieli può aspettare.

Chi non può più aspettare sono gli italiani, quelli che hanno capito come il Totem dell'alternanza, eretto dal bipolarismo, dispensa solo un inguaribile ballo di S.Vito. Allegria, è il Miracolo di S.Mattarella ! I partiti si accingono ad erigergli una cappella nel santuario di S.Rosalia. Agli altri, a quelli come noi che vorrebbero un maggioritario serio e senza ammucchiate di partiti, resta solo la consolazione di affermare che quella di Mattarella non è una cappella, ma una gigantesca cappellata.


Failed to get article category definition for ID 546