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Convention radicale - Si è definitivamente abbandonato l'assalto al regime?

Inserito da:

Data pubblicazione: 30.03.2004 14:32


Riportiamo qui di seguito la nota di Beppi Lamedica sulla Convention radicale dello scorso fine settimana. La nota è stata diffusa con la newsletter "Per non mollare" del 29 marzo.
Chi desiderasse ricevere la newsletter può scrivere a

Dal 26 al 28 marzo a Roma si è riunito un convegno indetto da Pannella, Bonino e Capezzone. Il convegno non è stato un’iniziativa improvvisata e con esiti imprevisti, perché sin dal congresso dei Radicali Italiani si era deciso di lanciare un'assemblea che assomigliasse apparentemente a quella dei Mille del marzo 1999. La presentazione della lista radicale alle prossime elezioni europee doveva essere ed è stato l’obiettivo principale del convegno.

Non per nulla Emma Bonino, nel suo intervento di sabato 27, non ha dato per scontato la presentazione della lista con il simbolo "Bonino" in quanto, a pare suo, sarebbe controproducente perché ricorderebbe la dèbacle elettorale del 2000 e quella del 2001. Pannella ha costatato l’utilità dell’esternazione di queste perplessità, in quanto avrebbe potuto attirare l’attenzione della pubblica opinione sul progetto della presentazione della lista radicale alle europee.

Inoltre, sempre sulla questione del simbolo, la Bonino ha ritenuto più opportuno il richiamo a Pannella, piuttosto che alla sua persona, in quanto lui è il vero leader del movimento, mentre lei non ne avrebbe le capacità. Giustamente Pannella ha rilevato che ciò che impedisce alla Bonino di essere il leader del movimento, non è la mancanza di capacità ma è la propria volontà.

Emma Bonino nel suo intervento ha manifestato, inoltre, perplessità sul modo come è stato proposto il referendum abrogativo della recente legge sulla c.d. procreazione assistita. Il deposito dei quesiti referendari in Cassazione è stato effettuato in modo confuso, tant’è che è apparso un "mettere per primi delle bandierine" ad una iniziativa che avrebbe potuto coagulare elementi laici e liberali, anche non radicali. Il che sarebbe stato utile per trovare energie umane e finanziarie, non solo per la raccolta delle firme ma anche per superare gli ostacoli del parere della Corte Costituzionale e del quorum. Il prossimo comitato centrale dei radicali esaminerà anche questa perplessità.

Il dialogo con Amato (il tentativo di "concertazione" per un programma della lista Prodi) è servito per dare visibilità al convegno. Vi sono stati, infatti, interventi di varie "personalità" di tutti gli schieramenti che, quali sepolcri imbiancati (corresponsabili del genocidio politico culturale dei progetti proposti dai radicali) sono intervenuti quasi a contendersi gli ultimi beni del moribondo, con melliflue dichiarazioni di simpatia.

La presidenza del convegno ha annunciato che hanno presenziato cinquecentootantasei persone. All’assemblea dei Mille, cinque anni fa, presenziarono almeno milleseicento persone. E dire che stavolta erano presenti "big" dei partiti di massa!

Concludendo sul convegno radicale, c’è da dire che esso sembra che abbia segnato il definitivo abbandono della linea di radicale alternativa liberale proposta e incardinata con l’assemblea dei Mille di cinque anni fa. Sarebbe un triste tramonto che, ingiustamente, travolgerebbe "lo statista" Bonino, oltre al leader Pannella ed alla bandiera per la battaglia in favore della libertà scientifica, a meno che non si inverta l’involuzione riprendendo la coerenza con la diagnosi sulla mancanza di elementi minimi di agibilità politica democratica per mancanza di legalità (così come discende e dall'appello internazionale per il monitoraggio delle elezioni prossime e dalla particolare questione della "grazia") escludendo la partecipazione alle elezioni "truffa" europee e dichiarando la disponibilità ad appoggiare qualunque organizzazione che voglia dar vita al procedimento per indire i referendum sulla legge sulla c.d. procreazione assistita. (bl)



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