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RE: Stati Generali
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Stati Generali
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RE: GLI STATI GENERALI ? prima le adesioni!
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Claudio Ferrante
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RE: GLI STATI GENERALI ? prima le adesioni!
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Categorie Stati Generali Stati Generali
RE: Perchè gli Stati Generali?Per ripartire!
Autore: Vittorio Vivona
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Data:
22.01.2004 22:05
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Testo:
Caro Claudio,
è davvero terribile non intendersi ! ma, per fortuna, quando c'è la buona volontà e un obbiettivo comune, alla fine non è possibile altra strada che intendersi.
Mi fa piacere sapere che anche tu condivida la necessità di procedere per gradi. Il primo passo è quello di una serie di riunioni preliminari tra chi ha accettato di far parte del Comitato promotore e organizzatore, anche per verificare il grado effettivo dell'impegno di ognuno; più andremo avanti, mi auguro che non basteranno solo alcune decine di sedie, ma assai di più. L'importante è non fare un club di amici, anche simpatici ed interessanti, ma che rappresentano solo se stessi. Mi darai atto che questa verifica non può essere fatta - almeno per ora - in altro modo che valutando quante adesioni (on line o via fax) arrivano da ogni provincia al nostro appello. Mi sembra il modo migliore per iniziare, oltre che per gradualmente selezionare chi s'impegna seriamente. Questo non significa che chi rappresenta solo se stesso debba essere messo da parte: se è in grado di fornire un elevato contributo di idee, esso sarà comunque essenziale per il nostro lavoro.
Quando potremo contare su un'adeguata rappresentanza territoriale che copra gran parte delle province italiane e, soprattutto, quando avremo la certezza (attraverso le adesioni) di andare incontro alle aspettative del popolo liberale, allora saremo maturi per organizzare una grande manifestazione nazionale. Se avrà successo, nascerà quel nuovo soggetto politico liberale unitario; se non avrà successo, ne prenderemo atto e tu ti farai il tuo partito, io continuerò a coltivare il mio impegno a Bergamo e così per gli altri. Ciò che va sconfitta - altrimenti è inutile spendere le proprie energie - è la rassegnazione a che gli Stati Generali debbano risolversi tra quattro amici al bar. A me sembra autolesionista, improduttivo e, se vuoi, anche offensivo nei confronti di quelle decine di amici che, invece, negli Stati Generali ci credono e ce lo hanno detto con la loro adesione.
Dobbiamo avere le idee assolutamente chiare su quello che dobbiamo fare da qui alla convocazione degli Stati Generali. Anche se è vero che la politica è cosa diversa dal mondo della produzione e del commercio, anch'essa necessita di quegli strumenti conoscitivi ed operativi che, pur se nati per fini commerciali, hanno una loro elevata utilità anche nella costituzione di un partito politico. Berlusconi ha fatto e fa un'infinità di errori, ma ciò non ci legittima a denigrare il marketing, il business plan, il project management e un'altra mezza dozzina di dottrine commerciali, che hanno assunto il rango di vere e proprie scienze e per il cui insegnamento sono state istituite cattedre in tutte le università. D'altra parte tutti i principali partiti, in ogni paese del mondo ne fanno larghissimo uso. Perchè, nei limiti delle nostre possibilità, non dobbiamo farne uso noi? Io mi auguro veramente che, tra quanti hanno aderito o aderiranno, al Comitato vi sia anche qualche esperto in queste scienze.
Infine, ciò che dobbiamo assolutamente evitare è la presunzione di ritenere che basti avere un po' di seguito nelle nostre città per ritenerci capaci di assolvere il compito immane di costituire un partito efficiente, capace di raccogliere i consensi necessari in un regime elettorale maggioritario, oltre che - non ultimo - di sopravvivere più a lungo di una stagione elettorale. Al contrario, dovremo mettere a punto gli strumenti per selezionare la migliore élite dirigente e per assicurarne il ricambio in tempi prestabiliti. Soprattutto dovremo far sì che quell'élite dirigente sia capace di rappresentare tutte le anime liberali, di godere autorevolezza, di raccogliere quel tanto di fiducia che eviti gli altrimenti inevitabili frazionismi e settarismi. Ed anche questo è un compito immane, specie tra liberali.
Sono convinto che gli Stati Generali si possano tenere entro la fine di quest'anno, ma noi dovremo lavorare sodo e in armonia sul metodo di lavoro e sugli obbiettivi da raggiungere, senza rinunciare al dibattito e al confronto. Il liberalismo è soprattutto un metodo: saremmo dei pessimi liberali se non sapessimo darcene uno capace di realizzare il nostro sogno.
Ti abbraccio
Vittorio
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RE: Perchè gli Stati Generali?Per ripartire!
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