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RE: Terrorismo tra controspionaggio e affari riservati [200
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RE: Terrorismo tra controspionaggio e affari riservati [200
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Categorie Forum aperti Forum generale
RE: combattere il terrorismo
Autore: Anonymous
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Data:
17.03.2004 21:09
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Testo:
Un po' di storia la conosco anch'io. Resta il fatto che per qualcosa in cui si crede c'è anche chi decide di sacrificare la propria vita. Poi noi esercitiamo il nostro giudizio critico e, a seconda della valutazione del motivo per cui uno l'ha sacrificata, lo poniamo tra gli eroi o tra i criminali. Non c'entra nulla il discorso sulla sopravvivenza della specie, quando si parla di kamikaze. Tanto per restare in giappone, il harakiri è nato come mezzo estremo di difesa della propria dignità e del proprio onore; i kamikaze si uccidevano per la loro patria e il loro imperatore; i terroristi odierni, quando si ammazzano anche loro, lo fanno in nome di qualcosa in cui credono davvero.
Io ho voluto distinguere tra forme diverse di "terrorismo", proprio perchè uno può essere prevenuto o contenuto con le "armi" della politica: soprattutto con la politica si può evitare di ingrassare l'esercito dei fondamentalisti che non difendono la loro libertà e autodeterminazione, ma mirano solo ad imporre una concezione del mondo opposta alla nostra.Cosa fare con questi? Una politica intelligente e saggia valuta caso per caso: l'intervento degli eserciti può essere necessario in alcuni casi, purchè si stia attenti agli effetti collaterali. Più spesso sono il lavoro di intelligence e di polizia interna dei singoli paesi le armi migliori per colpire i terroristi ed evitare stragi. Tra l'altro costano anche meno degli eserciti, se è vero che Bush ha sfasciato il bilancio USA con l'avventura in Iraq ( quante guerre possono essere fatte con i bilanci USA e dei loro alleati?) e Sharon ha sfasciato l'economia di Israele ed ora non trova di meglio che rinchiudere il suo paese entro il muro di un ghetto.
Le destre, tutte le destre, vanno al potere illudendo gli elettori di sanare i bilanci statali con meno tasse e più mercato; poi, per la loro innata miopia e bullismo, si ritrovano immancabilmente a sfasciare i conti pubblici: sono i cittadini con le tasse a chiudere i buchi di bilancio. Con questo non voglio svilire il discorso nella polemica nostrana tra pacifisti di sinistra e guerrafondai di destra; voglio solo richiamare l'attenzione su un principio da sempre universalmente condiviso: la guerra diventa necessaria solo laddove la politica ha definitivamente fallito. Le destre, tutte le destre, sono sempre troppo frettolose nel dichiarare il fallimento della diplomazia e della politica. E questo è un dato di fatto inconfutabile.
Ora ti lascio, perchè vado a farmi una pizza con la mia ragazza.
Cesare
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